[Live Report] JOE WOOD + APHELIO + DRACULA DRIVERS + ACROSS @ Auditorium Park Cosenza

JOE WOOD + APHELIO + DRACULA DRIVERS + ACROSS

06/09/2024 Cosenza

 

Parole di Francesca Ciardullo

Foto di Alessandro Aiello

 

Siamo a Cosenza, nello spiazzo antistante l’Auditorium del centro sociale Rialzo. L’atmosfera è quella magica di fine estate e M.A.D. Productions ci propone un live open air per aprire la nuova stagione che arriva.

La serata prende il via qualche minuto prima delle 22:00 con gli Aphelio, giovanissimo power trio hardcore punk da Cosenza composto da Antonio Attanasio (voce e chitarra), Andrea De Luca (basso) e Matteo (batteria). I brani che ci fanno ascoltare sono quelli che anticipano la loro prima uscita ufficiale: “Souls in black”, “Break the silence”, “Noon”, “RGM” e la cover di “No! vuol dire no!” dei Pisciosangue. Questi ragazzi trasudano genuinità e simpatia da tutti i pori, sembra che molti dei giovani poganti sotto al palco siano qui per loro.

Menzione d’onore al frontman e ai preziosi suggerimenti extra fra una canzone e l’altra: “Biviti moderatamente e a cannetta va potiti fa!”.

É il momento più appariscente della serata, almeno da un punto di vista dell’attitude: a salire  sul palco sono i cosentini Dracula Drivers ed è evidente che ci troviamo di fronte ai figli dell’horror punk dei Misfits. La band, composta da Massimiliano Muoio alla voce e alla chitarra, Giovanni Bellucci alla chitarra, Francesco Fera al basso e Francesco Mileto alla batteria, ci presenta il suo nuovo full-lenght “Reborn” uscito di recente nei mesi estivi in formato CD.

A seguire salgono sul palco gli Across.

Per chi frequenta da tempo il Rialzo, gli Across non sono certo una novità, ma possiamo dire che ritrovare i loro volti noti è diventata garanzia di rivivere un’atmosfera familiare e coinvolgente. Il quintetto cosentino vede Stefano Conforti alla voce, Dario Gagliardi alla chitarra, Luca Garro alla chitarra, Mario Pullano al basso e Raffaele Nesi alla batteria.

Gli Across ci propongono “Blackout”, uscito in vinile lo scorso marzo, quasi nella sua interezza.

La formula stilistica del set non è solo quella tipica del loro “darkcore”, ma è quella di un crossover che copre un ampio spettro di sfumature hardcore, rock, metal e dark new wave.

Suggestiva la dedica di “L’odore della pioggia” rivolta alla giovane concittadina prematuramente scomparsa Ilaria.

Il terreno per il californiano Joe Wood è stato preparato a dovere.

Joe Wood è un omone alto a occhi e croce un metro e novanta, la bandana legata sulla nuca e la t-shirt nera dei locals Across gli danno un’aria da personaggio di Sons of Anarchy o da bevitore di whiskey. Proprio al bar lo incontro prima del live. Mi ricorda che stasera sarà accompagnato dai suoi “brothers” tarantini Valerio e Vincenzo Di Masi e che il suo legame col sud Italia (in particolare con Massafra, Taranto) ha radici nella famiglia dalla parte materna.

Quella di stasera a Cosenza è la seconda tappa del tour italiano che celebra il quarantesimo anniversario di “Change Today?” LP nonché gli anni di Wood come frontman dei T.S.O.L. (True Sounds Of Liberty).

“Change Today?”(1984) è l’emblema della transizione dei T.S.O.L. dall’hardcorepunk, di cui il primo frontman Jack Grisham era portavoce, a un “altro punk”: quello di Joe Wood, quello continuamente in divenire che è impossibile incasellare e che sconfina nel blues, nel rock classico e nel gothic rock (quest’ultimo genere, ci tiene a specificare Wood, è “one of my favourite kind of music”).

Proprio di Grisham voglio domandargli, scopro così che Wood è stato sposato con la sorella minore del “primo frontman” e che da lei ha avuto due figli. Si, Wood e Grisham sono stati cognati.

Pensando a Grisham, ai passaggi e ai cambiamenti che hanno attraversato la storia dei T.S.O.L., mi chiedo se sia un caso che l’LP celebrato stasera porti questo titolo. Lo domando a Wood. Dalla sua risposta si capisce quanto smisuratamente “Change today?”sia un disco dei tempi ma non legato a essi: “We need the change in America today”.

Wood sale sul palco e imbraccia la chitarra. A questo punto ci aspettiamo che lo show ruoti tutto attorno a “Change Today?”, ma le incursioni in altri dischi non si fanno attendere: “Madhouse”, “Colors”, “Nothing for you” ci catapultano nell’atmosfera dell’album “Revenge”(1986) dunque in un sound che è quello della scena hard rock della California meridionale dell’epoca.

Il momento di “Change Today?” arriva con “Black magic”, poi con “Just like me”, “Nice guys”,  “American zone” e “Flowers by the doors”. E mentre Joe canta di amore, perdita, suicidio, vendetta, la sua voce e la sua chitarra si allontanano dal punk rock in favore di numeri diversi, forse più “semplici”. Che a Joe Wood non importi rispondere a regole e dettami che governano “la scena” credo sia più che un’impressione. Eppure se gli domandi “Are you a punk-rocker?”, la risposta è lapidaria: “Yes! Always and forever”.

 

 

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