[Anteprima Esclusiva] Reggae, misticismo e un po’ di Smoke

A cura di Gloria Diana Valnegri

 

Roots Reggae che scalda gli animi e saltellare piedi e cuori in levare, eccoli i Via Smoke

Li abbiamo incontrati per fare quattro chiacchiere in occasione dell’uscita del loro nuovo singolo “Rude Boy” completamente autoprodotto e mixato da Catchy della Greezzly Production, etichetta storica della musica reggae milanese.

Mettetevi comodi immaginando di essere distesi su una bianca spiaggia jamaicana, i Via Smoke ci faranno compagnia.

 

È appena uscito il vostro nuovo singolo “Rude Boy” raccontateci qualcosa di lui, chi è? Chi o cosa c’è dietro e dentro questo pezzo?

Rude Boy e’ una canzone  piena di energia tesa a scacciare i pensieri negativi, lo si percepisce gia’ da subito con l’assolo di tromba iniziale che immediatamente ci porta via, lontano da qui.

E’ un pezzo​ in cui si parla delle difficolta’ che si incontrano nella vita e che a volte, come diciamo nella strofa, ci fanno sentire sbagliati, stanchi e tristi.

Ma poco dopo nel ritornello esorcizziamo queste  paure, per non complicare la nostra mente e di imparare a vedere quanto siamo luminosi. Ecco, questo per noi e’ il significato di essere Rude Boy, essere individui completamenti liberi di fare quello che amiamo sia nella nostra musica che nella vita quotidiana.

 

Ci siamo imbattuti nel vostro reggae che personalmemte trovo comodo all’animo, ritmo in levare che a volte da lento diventa lentissimo e che determina senza dubbio perché il vostro sound colpisca e stupisca in un panorama reggae contemporaneo decisamente più veloce e frenetico. Da dove nasce l’esigenza di rimanere cosi legati alla tradizione?

L’esigenza di rimanere legati alla tradizione nasce proprio come dici tu, dal nostro essere comodi nell’animo 

che in modo del tutto naturale  ci porta a suonare solo quello che ci ha influenzato e ispirato ne nostro passsato,quello che piace a noi e  quello che ci far star bene. 

 

Direi che il vostro nome si addice perfettamente al genere che suonate, come nasce? 

Il nome nasce da una strada nascosta e appartata all’ombra dei palazzi di Milano, insomma un luogo, un punto di incontro dove  sognare non costa nulla.

 

Nel giro vi indendificano come una band  Roots Reggae, vi rispecchiate in questa definizione? 

Si certamente, e siamo profondamente orgogliosi di scrivere e suonare musica roots perché e’ fuori dal tempo.

 

Visti live si percepisce una bella energia e grande fratellanza, questo si rispecchia anche nella vostra quotidianità?

Grazie!

Per noi questa non e’ una domanda, e’ un grande complimento.  Siamo davvero contenti che hai percepito nei nostri live la nostra energia e il nostro spirito comune. Siamo una band a tutti gli effetti,non solo sul palco ma anche nella vita di tutti i giorni dove dividiamo gioie e dolori.

Suoniamo uno per l’altro per trovare l’incastro perfetto,per muoverci tutti insieme e  per trovare la magia che ci fa vibrare.

 

C’è una canzone del vostro repertorio a cui siete più legati o la dovete ancora comporre?

Il singolo Liar, uscito un anno fa e’ sicuramente la chiave che ha aperto la porta da seguire per il nostro futuro.

La canzone a cui saremo piu’ legati sara’ sempre quella che non abbiamo ancora scritto, ma che e’ li, sospesa nei nostri pensieri pronta per essere suonata

 

Quali sono le vostre influenze musicali?

Bob Marley and the Wailers, Israel Vibration, Gladiators, Max Romeo, Burning Spears, Peter Tosh.

 

Qual è secondo voi il segreto di questo successo duraturo della musica reggae?

La musica reggae e’ musica spirituale, mistica, pura.

Non puo essere influenzata dalle mode del momento e dai soldi dell’industria musicale che punta al tutto e subito.

Il reggae ha bisogno di tempo;

perché non ha fretta,

perche non c’e bisogno di correre,

c’e bisogno solo di godersi il viaggio su questa terra.

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