“CANNIBALI” – quattro chiacchiere con ARTAN

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Lo scorso 23 agosto è uscito in tutti i negozi digitali ed in rotazione radio il nuovo singolo “Cannibali” di Artan, distribuito e promosso da ALKA record label.
Per l’occasione, abbiamo fatto quattro chiacchiere con lui per conoscerlo meglio e per farci svelare i suoi piani per il futuro!

 

– Ciao Artan, a distanza di quasi due anni dal tuo primo singolo “Quell’universo”, è uscito il 23 agosto “Cannibali”. Sappiamo che con il primo scalasti la classifica radio Indie Music Like, riscuotendo notevoli consensi. Come ti sembra stia andando il tuo nuovo pezzo? E, soprattutto, che ‘storia’ racconti con esso? Il titolo è emblematico..

Spero che “Cannibali” abbia la stessa fortuna di “Quell’universo”, anzi, spero sia anche più fortunata. E’ sicuramente lontana dalla canzone “radiofonica”, non è nemmeno un pezzo estivo. Ho voluto fortemente fare una “fotografia” di questi tempi moderni, di questa guerra “tutti contro tutti”. E’ un pezzo molto sentito, molto forte, a mio avviso. Dovrebbe far riflettere e spero riesca a cogliere questo chi l’ascolta. Forse il titolo può sembrare emblematico ma ha un suo perché. Ascoltandolo forse arriva.

 

Il tuo stile musicale è un rock un po’ fuori dagli schemi. A tratti ci hai ricordato Piero Pelù! A chi ti sei ispirato musicalmente parlando?

Con Michele Guberti (coautore del pezzo) abbiamo volutamente scelto uno stile insolito, diverso. La musica fa da contrasto alle parole ma è una miscela voluta. Siamo fortunati ad avere un eredità enorme dove ispirarsi e lo sforzo continuo e’ quello di arrivare ad essere se stessi.

 

Sappiamo che sei nato in Albania. Quanto è stato difficile per te inserirti in un nuovo paese? Questa tua esperienza ha in qualche modo segnato i tuoi progetti lavorativi?

E’ stato difficile inserirmi in questo paese. E’ stato un processo lento e graduale. Amavo già questo paese ancor prima di toccare il suolo e lo amo ancora di più oggi.
Tutte le esperienze ti segnano e ti insegnano tanto, spero di essere in grado di “trasferire” al mio prossimo un po’ di quel mondo che si nasconde dietro l’immigrazione che viene visto solo come il “cancro” della società.

 

– Con chi hai collaborato in questi anni nel mondo della musica? C’è qualcuno che ti ha supportato in particolar modo nelle tue ambizioni?

Credo fortemente nelle collaborazioni e ho avuto il piacere di condividere questa gioia con alcuni artisti di questa città in cui vivo, artisti che stimo e apprezzo. Michele Guberti e’ la persona che più di altre mi sopporta e mi guida con pazienza. Senza Guba sarei ben poco!

 

– Saprai bene che il cantautorato italiano brulica di copie trite e ritrite, ma ci sentiamo di complimentarci con te per la profondità e la autenticità dei testi. C’è qualche scrittore letterario da cui hai tratto ispirazione o che ti piace leggere in particolare?

Adoro da sempre il cantautorato sia Italiano che straniero. Scrivere in Italiano credo sia molto difficile, c’è una tradizione forte della canzone e ottimi maestri e sentirsi una formica ci vuole veramente poco. (A me questo accade spesso).
Si cerca comunque di lavorare sodo per cercare un linguaggio elaborato e sincero, e’ una ricerca continua.
Mi piace leggere e ho una lista lunga di autori che trovano dimora in me.

 

– Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Cosa ha in cantiere Artan?

Ho un po di sorprese e dei eccellenti collaboratori e stiamo lavorando su dei pezzi che presto vedranno la luce.
Poi ho dei racconti “trent’anni in due” che attendono ad essere pubblicati.
Sarà sicuramente un anno ricco di sorprese, artisticamente parlando.

 

Dunque, non ci resta che aspettare!
Informazioni su Fiorella Todisco 56 articoli
Classe '92, laureata in giurisprudenza alla Federico II di Napoli. Ama il diritto, la letteratura, la scrittura, la musica e prova a fare di tutto un po'.