The Winstons live @ Sound Music Club – Frattamaggiore (NA)

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Ho avuto la fortuna di seguire il concerto dei The Winstons sabato 17 al Sound Music Club di Frattamaggiore, vicino Napoli. Di fortuna si tratta, malgrado tre ore e mezza di viaggio in una trafficatissima autostrada (stiamo parlando della Salerno-Reggio Calabria, eh) e una attesa quasi snervante per le quasi due di ritardo rispetto all’orario di inizio previsto.

Unica pecca questa, per un concerto altresì organizzato in maniera fantastica e in un locale, il Sound Music Club, davvero splendido, con la sala per il live ben separata dal resto del locale. Un ottimo bar e una piacevole sala-relax consentono di trascorrere al meglio il tempo in attesa di ascoltare la band.

L’ottima performance dei The Winstons sul palco è stata inoltre ancor di più esaltata dall’ottimo audio della sala che permetteva di godersi lo spettacolo al massimo sentendolo in maniera perfetta.

Per chi non conoscesse i The Winstons, si tratta di Enrico Gabrielli, polistrumentista (ex Afterhours, attualmente Calibro 35 e in tour con Pj Harvey)  Roberto Dell’era (bassista degli Afterhours e cantante/bassista di mille altri progetti tra cui quello “in solitudine”) e Lino Gitto (batterista negli UFO).

Il loro genere è un psych-rock dal profumo lisergico e psichedelico e dall’energia ribelle anni 60. Su disco, che consiglio vivamente di acquistare, sono magici, ma dal vivo davvero esplosivi.. Capaci dall’inizio di far compiere a chi li ascolta un trasporto spazio-temporale nella musica di quegli anni, che vede la scena di Canterbury, Beatles, Doors, Pink Floyd abbracciarsi senza lasciarsi per la durata dell’intero concerto.

Il look è tutto un programma, pantaloni a zampa, collane, improbabili camicie e giacche vintage, trucco vistoso e dandy; tastierine d’epoca e strumentazione di quegli anni completano l’opera.

Gabrielli in particolare ne esce alla grande, da polistrumentista geniale qual è, è capace allo stesso tempo di suonare la testiera, tromba e un attimo dopo cantare. E gli altri non sono da meno: malgrado si sia abituati ad una formazione sul palco statica in cui ciascuno ha un suo ruolo loro invece si alternano al cantato o creano cori suggestivi, saltano dalle tastierine vintage alle percussioni e viceversa, in un turbinio di suoni e di colori che fa si che sul palco siano tre ma sembrino almeno il doppio.

La presenza scenica di Rob “Winston” Dell’era è insuperabile, la sua voce calda e blues in brani come “Play with the rebels” è avvolgente e coinvolgente.

A sorprendere di più è però Gitto, ottimo musicista senza alcun dubbio, che ci regala una voce alla Roger Waters, che si miscela in maniera  perfetta ai brani più psichedelici della band tanto che a tratti sembra di ascoltare canzoni tratte da “Animals” piuttosto che da “The Piper at the gates of down”.

Il pubblico, attento e coinvolto molto più di quanto il rispettoso silenzio con cui ogni performance del trio viene seguita possa lasciar intendere, si lascia trasportare in un vero e proprio trip lisergico di quasi due ore pieno di sorprese.

Avete, per esempio, mai visto qualcuno cantare un italiano in giapponese? Eccone tre in una volta sola nella splendida e folle “カンガルー目 (Diprotodon)” il brano scritto da Gabrielli assieme al giapponese Gun Kawamura, autore anche della magnifica copertina che l’edizione in vinile valorizza ancora di più (compratela, ne vale la pena!)

Nicotine Freak e Golden Brown, cover degli Stranglers magistralmente eseguita, chiudono un concerto incredibile di una band che pian piano si sta imponendo sulla scena musicale come uno dei progetti più interessanti e coinvolgenti.
Il consiglio è quello di non perderli, per nessun motivo al mondo, nelle loro prossime esibizioni.
Non ve ne pentirete!

Recensione album “The Winstons