We are The Bears: racconti di un viaggio oltre i confini

A cura di Renata Rossi

WE ARE THE BEARS
Tales from the ocean”

 bulbart label

 

TRACKLIST
1 POMPEI
2 FLY HIGH
3 LIGHTS OUT
4 EVERYTHING IS LOUD
5 SHADOW OF YOUR EYES
6 TUMBAO
7 FEELING BLUE
8 FROM FAR AWAY
9 FEEL THE VOICE
10 FLAMINGO’S LIPS

 

 

I WE ARE THE BEARS sono un duo partenopeo composto da Vincenzo Sorrentino (chitarre, voci esuoni) e da Gaetano Garofalo (batteria e percussioni). A novembre è uscito il loro secondo album, Tales from the ocean che si prefigge di raggiungere un obiettivo: quello essere formato da una serie di canzoni da viaggio.

Il viaggio rappresenta probabilmente la parte più viva di ciascuno di noi: ciò che ci permette di spingerci oltre, di scoprire, di incuriosirci di fronte all’altro, di sorprenderci.
Il loro sound vuole spostarsi dalle radici del sud e dell’Italia, esplorare nuovi orizzonti, e insieme mostrare una nuova maturità derivata da un lavoro più concreto e studiato.

Vincenzo parla così di Tales from the ocean:

Il titolo è nato il giorno in cui sono andato in studio. Dovevo registrare le prime demo, ero solo e a farmi compagnia c’era il mare. Mi ha osservato dalla grande finestra che c’è in studio.

Il respiro del mare, il richiamo delle onde è presente in tutto il lavoro della band in cui risalta un suono ben curato nei dettagli.
Il disco è stato registrato ai NA-SA studio di Torre del Greco con l’aiuto di Cristiano Onorato e Riccardo Teletta. Onorato ha lavorato ha curato il suono delle chitarre, sull’effettistica e sulla voce; Teletta si è occupato maggiormente di batteria e percussioni.

Il primo singolo, Pompei, è il vero manifesto dell’ album, un posto fantastico e magico, emblema di un viaggio unico che tutti vorrebbero fare; un inizio solo musicale crea un’atmesfera di attesa che esplode poi con la voce e il ripetere quasi ossessivo e ipnotico della frase “WAIT THERE BEFORE IN THE SUN” . Il secondo singolo Lights out è il pezzo più pop dell’album, mentre Everything is loud ricama trame psichedeliche che aggiungono al viaggio che si decide di intraprendere un senso di mistero e incertezza. Fly High è il brano giusto per mete lontane e ignote in cui chitarra e tamburi tribali ci richiamano, come fossero il suono della voce dello sciamano di una tribù.

Possiamo dunque provare a dare ascolto ai We are the bears

Basta premere play a far partire Tales from the ocean: chissà che le atmosfere dell’album possano aggiungere al nostro viaggio qualche sfumatura nuova e piacevole.

 

 

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