Tutta la rabbia e la carica esplosiva nel disco d’esordio dei Marrano

DI: Renata Rossi

MARRANO

Gioventù spaccata

(MilkTuskProduction e Dischi Sotterranei)

 

TRACKLIST

01 Belgrado 2:08

02 Torna a casa 3:18

03 Raticosa 3:35

04 Neut 3:20

05 Fai ridere 2:49

06 Gutro 2:11

07 Dai dai simpatia 1:27

08 Ce l’hai nel sangue 3:11

09 George 4:35

10 Un giro stupefacente (oltre ogni limite) 6:39

 

I Marrano sono una band originaria di Rimini formata da: Daniele Paglialonga, chitarra e voce, Andrea Fantini, basso e voce e Nicola Abati, batteria. Le loro idee musicali cominciano a farsi strada nel 2015 quando pubblicano il loro primo EP omonimo. Nei due anni successivi suonano lungo tutto lo Stivale e condividono il palco con gruppi del calibro di Gazebo Penguins, Lantern, Futbolìn, Labradors, Mood, Giona, Hallelujah e tanti altri.

Il loro primo disco ufficiale, “Gioventù spaccata” viene registrato in presa diretta da Alan Fantini e Andrea Cola, mixato da Alan Fantini e masterizzato da Giovanni Versari. A Giugno del 2017, esce il primo singolo e prima traccia dell’album, Belgrado, seguito da un video ufficiale sponsorizzato da DISCHI SOTTERRANEI.

Un primo ascolto basta a dichiarare una cosa: siamo tutti figli degli anni ’90, la musica di quel periodo è tatuata sulla nostra pelle, fa parte della nostra anima, in molti tra noi hanno ascoltato ad alto volume e in maniera ossessiva e senza tregua i Nirvana o gli italianissimi Verdena. Ecco in queste due band può essere racchiusa l’energia e la grinta di “Gioventù spaccata”, la voglia dei Marrano di picchiare duro e di non risparmiarsi mai.

E non è così scontato riuscire a far esplodere in musica la rabbia che abbiamo dentro, saper descrivere con testi mai banali il disagio giovanile presente ieri come oggi in chi sta crescendo e cerca, suo malgrado, di diventare adulto. E così il disco racconta le difficoltà di chi vuole farsi avanti in una società complicata, e lo fa utilizzando canzoni punk, per urgenza e attitudine, grunge rock, nella scelta di suoni sporchi e rumorosi, e attraverso un uso della voce che diventa un ulteriore strumento, capace di vomitare tutta la rabbia covata nel profondo.

Di “gioventù spaccata”, tra indolenza e furore adolescenziale, parlano i due singoli: “Belgrado” e soprattutto “Raticosa” che dichiara la difficoltà dei ragazzi di diventare adulti in un urlo ripetitivo

“non mi va più di crescere”

Il pezzo rappresentativo dell’intero album è probabilmente Gutro, un grido rabbioso e violento, il brano giusto da ascoltare ad altissimo volume, mentre Un giro stupefacente (oltre ogni limite), brano lento, dolente e livido, con una lunga coda emozionale è posto a chiusura del disco.

I Marrano, sin dalla prima prova, dimostrano dunque di avere maturità e carattere, una carica esplosiva capace senz’altro di deflagrare e dare il meglio dal vivo.

 

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