A cura di Marlene Chiti
22/11/2018 – FIRENZE
Dopo il felice esperimento costituito dal video realizzato assieme per il brano Ipocondria estratto da Ansia e Disagio (leggi la recensione), ultimo lavoro del cantautore romano, Giancane e Zerocalcare sono tornati a collaborare in una data unica che unisce musica e racconto a fumetti.
L’esperimento non è inedito in Italia, già una decina d’anni fa Davide Toffolo con Très aveva portato in giro uno spettacolo che aveva definito “esperimento di voce per disegnatore” e si è ripetuto di recente accompagnando Adriano Viterbini nelle date del Tour Blu.
Questa serata ripercorre più o meno lo stesso schema, con il fumettista, in posizione defilata in una postazione attrezzata per trasmettere i suoi disegni in divenire su tre schermi posti sopra e ai lati del palco, ad offrire un commentario disegnato alle storie raccontate dalle canzoni.
A quanto pare le modalità dell’evento sono state concordate fra i due artisti solo pochi giorni prima e a Zerocalcare è stata fornita una scaletta di massima che, si intuisce dal cartello con cui Zerocalcare dichiara che se pare andare fuori tema è perchè gli hanno dato la scaletta sbagliata, deve essere stata più volte disattesa.
Introdotto e interrotto da divertenti siparietti col Google interpretato dal batterista della band, Claudio Gatta, che potrebbe essere l’incarnazione di un personaggio preso di peso da La Profezia dell’armadillo, prima raccolta in volume delle storie di Zerocalcare, il live scorre veloce e divertente, col supporto di un pubblico numeroso che risponde con entusiasmo agli inviti a partecipare cantando e saltando.
Questo è infatti il tipo di concerto che può essere goduto a molti livelli; i testi, pur in un‘accezione ironica e sagace, si ricollegano ad una tradizione cantautorale che stanca di parlare solo d’amore, da una parte riscopre il gusto della provocazione e dall’altra affronta tematiche e storie importanti, vedi Limone che su un tappeto musicale che richiama i più recenti successi pop stile Thegiornalisti racconta i mitizzati anni ‘80 come gli anni dell’eroina. La musica è ricca di sfumature multicolori, dal country all’elettro pop fino al punk
“Pare un pezzo dei Dropkick Murphys in italiano”
ci diciamo, in un momento in cui ragazzi si sbatacchiano l’uno contro l’altro. La scaletta ripropone quasi integralmente i due album di Giancane, a partire da una sequenza di pezzi composta da Vorrei essere te, Ciao sono Giancane, Hogan blu e La vita, tutti da Una Vita al Top, primo album solista dopo la lunga esperienza col Muro del canto, che ben mette in risalto le diverse cifre stilistiche dell’autore. Non mancano le cover, quella ormai ritualizzata e incisa anche sul nuovo disco di L’amour Toujours di Gigi D’agostino e quella filologica di Gli Anni degli 883.
“ Una canzone che avrei sempre desiderato scrivere io”
confessa il cantante. A seguire, Disagio, la già citata Limone, la canzone di Natale Buon compleanno Gesù e Ipocondria ci conducono in un crescendo di coinvolgimento verso l’apoteosi di Vecchi di Merda, cantata a squarciagola da tutta la Flog. Una breve sosta, e si torna sul palco per il gran finale con Adotta un fascista, e, di nuovo, Disagio.
Non eseguita, nonostante numerose richieste dal pubblico, Odio i bambini;
“troppo difficile!”
dice il Lucchesi. La parte dello spettacolo dedicata al fumetto è risultata invece un po’ meno fluida, a tratti la regolazione di luci e faretti ha reso difficile seguire l’evoluzione del disegno e forse Calcare ha bisogno di qualche altra prova sul campo per prendere adeguatamente le misure e il ritmo che questo genere di allestimento richiede.
Ad accompagnare Giancane in questo tour, oltre a Claudio Gatta alla batteria e Alessio Lucchesi alla chitarra ci sono anche Guglielmo Nodari alle tastiere e al fomento delle folle e Michele Amoruso al basso.
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di +o- POP