A cura di Giovanni Graziano Manca
Peter Doherty and The Puta Madres
Peter Doherty and The Puta Madres
(Strap Original)
Tracklist:
All At Sea
Who’s Been Having You Over
Paradise Is Under Your Nose
Narcissistic Teen Makes First XI
Someone Else To Be
The Steam
Travelling Tinker
Lamentable Ballad Of Gascony Avenue
A Fool There Was
Shoreleave
Punk Buck Bonafide
Fondatore dei Libertines (dai quali, come è noto, fu estromesso per i suoi problemi con la droga) prima e dei Babyshambles dopo, il britannico Pete Doherty è ora titolare di un nuovo progetto musicale che lo vede frontman dei The Puta Madres (Peter Doherty – voce solista, chitarra ritmica, sitar, testi, dal 2016 ad oggi, Jack Jones, chitarra solista, dal 2016 ad oggi, Katia De Vidas, piano, keyboard, dal 2016 ad oggi, Miki Beavis, violino, dal 2016 ad oggi, Miggles, basso, dal 2017 ad oggi, Rafa, batteria, dal 2016 ad oggi).
L’ultima fatica del cantante di Hexham, appunto il primo disco dei The Puta Madres, l’omonimo “Peter Doherty and The Puta madres”, è uscito il 26 di aprile u.s. e, ne leggiamo sul sito di Rolling Stone, è stato descritto dal cantautore inglese come “un devastante ritratto intimo d’amore, perdita e smarrimento”.
Pare che il CD sia stato registrato la scorsa estate in soli quattro giorni in un villaggio di pescatori in Francia. Non a caso la registrazione presenta tutte le caratteristiche delle registrazioni frettolose che hanno però il loro punto di forza nell’energia particolare che da esse promana.
La fragilità emotiva di Doherty è proverbiale, i suoi problemi con l’eroina anche. Non sappiamo se abbia risolto i problemi con gli stupefacenti che lo angustiavano ai tempi dei Libertines, certo però, il Doherty di quest’ultimo album appare come un musicista maturo, personale, gradevolissimo all’ascolto, un musicista in grado di misurarsi con il mainstream musicale anche per via dell’ottimo livello del suo songwriting.
Una stella di prima grandezza, insomma, il Doherty del disco d’esordio dei Puta Madres, la cui voce può assumere toni delicati oppure rudi, indolenti o da canzonetta a seconda della canzone cantata. Garage, Punk, Rock e molta melodia, i generi frequentati dal nostro sono sempre gli stessi e l’approccio con la musica del britannico qui assume toni spontanei e sereni. Da zero a dieci darei otto e forse nove, a questo CD che non dovete perdervi.
di +o- POP