Marlene Kuntz e White Lies incendiano il pubblico del Cinzella Festival

A cura di Renata Rossi

 

Cinzella Festival, 18 agosto – Cave di Fantiano – Marlene Kuntz + White Lies

 

Il Cinzella Festival, giunto alla sua terza edizione, ha offerto splendida musica e divertimento in una location unica, tra le cave di tufo di Fantiano, un posto davvero incantevole, immerso nel verde, tra ulivi e lussureggiante macchia mediterranea. Il tutto a due passi da Grottaglie, un borgo caratteristico vicino Taranto, famoso per le sue ceramiche e il suo centro storico che si inerpica tra vicoli e strettoie. Un Festival può essere anche l’occasione per viaggiare e conoscere nuovi posti, incuriosirsi, girovagare senza mete precise, assaggiare qualcosa di tipico, incontrare persone con cui senti di avere qualcosa che ti accomuna, anche se magari non sai nemmeno cosa. I viaggio ti arricchiscono: nonostante la stanchezza, il sudore e le ore di sonno perse, ne vale sempre la pena…

Se poi si aggiunge la possibilità di assistere per quattro giorni a live di livello, è davvero il massimo.

Il Cinzella ha visto l’alternarsi di nomi italiani e stranieri ben distribuiti nelle diverse serate. Certo, uno su tutti, il nome che spicca, è quello dei Franz Ferdinand. Non è la prima volta che sono ad un passo dal riuscire a seguire un loro spettacolo ma la rock band scozzese riesce a sfuggirmi ancora, purtroppo il 20 agosto devo per forza tornare a lavorare. Tuttavia non è solo la serata di martedì ad essere fantastica anche se, nonostante il posto davvero enorme è l’unica che riesce a registrare sold out; anche le altre non scherzano mica: sabato sono di scena I hate my village che mette insieme energia e grinta di Viterbini (Bud Spencer blues explotion), Andrea dei Verdena e Rondanini (Afterhours) e gli statunitensi Battles e il loro folle sound; lunedì tocca invece ai The Winston’s, altra superband formata dai fratelli Dellera, Gabrielli, Gitto capace di far viaggiare la mente in un mondo psichedelico e lisergico e agli Afterhours che salutano per la seconda e ultima volta del 2019 il loro pubblico prima che i membri della band ritornino ai loro rispettivi progetti. Un arrivederci un po’ amaro per chi li ama, visto che questa volta non si sa davvero quanto bisognerà aspettare per nuovi dischi o live. Si vedrà!

Andiamo invece alla serata di domenica, che è quella che ho deciso di seguire da vicino, non avendo la possibilità di godermi tutto il Festival. Domenica è la serata dei White Lies e dei Marlene Kuntz. Senza troppi giri di parole sono fan della band di Cuneo da “anni andati ormai” e naturalmente sono stata un po’ scossa e dispiaciuta dalle ultime vicende che riguardano la band. Questo loro “Doppio”, un concerto che mette insieme le due anime del gruppo, che fonde melodia e rumore, con due live diversi, uno acustico e intimo prima, uno elettrico ed energico subito dopo, sembrava davvero non potersi mai fare. Lo scorso anno è andata male alla band, prima una tendinite al batterista Luca Bergia, poi un problema ai “Magazzini Generali” di Milano, in cui avrebbero dovuto suonare, hanno fatto slittare la data per ben due volte e fatto si che questa lunga attesa diventasse interminabile, salvo poi regalare ai fan una performance incredibile (qui le nostre foto della serata).

 

 

Pochi mesi fa un annuncio importante per i fan e per la band, dieci date estive che avrebbero dovuto festeggiare i 30 anni di carriera e i 20 di un grande album “Ho ucciso paranoia“, il terzo dei Marlene, quello che chiuse nella maniera migliore la parentesi artisticamente florida della musica degli anni ’90. Ancora la fastidiosa tendinite per il povero Bergia e date slittate ad ottobre, tutte tranne una, l’ultima, proprio quella di Grottaglie. Alle band ci si affeziona, al loro sound ma anche ai musicisti, si diventa come una grande famiglia e si vorrebbe che nessun intoppo possa rovinare quelle feste bellissime che sono i concerti. Per me era dunque importante far sentire la mia vicinanza ai Marlene che tra l’altro, durante il tour del “Doppio”, si presentano con la formazione al completo: Godano, Bergia e Tesio sono infatti accompagnati dall’immancabile bassista Lagash e dal polistrumentista Arneodo.

E la band ha regalato al pubblico la solita grande performance, dimostrando di essere in formissima sia durante l’intenso set acustico che durante l’energico set elettrico.

 

SETLIST

Set acustico

Lieve
Ti giro intorno
La lira di Narciso
Osja amore mio
Bella ciao
Artista
Fantasmi
Musa

Set elettrico

Odio migliore
Abitudine
Le putte
Infinità
Canzone arresa
Questo e altro
Ineluttabile
Lamento dello sbronzo
Sollievo
La canzone che scrivo per te
Nuotando nell’aria
Sonica

 

Si inizia con diversi pezzi di lancinante bellezza, basti pensare a Lieve in apertura o La Lira di Narciso che sembrano quasi offrire una carezza al pubblico. Una piccola parentesi al triste momento politico che stiamo vivendo apre alla versione marlenica di “Bella Ciao” presentata dallo stesso Godano come un inno di libertà e resistenza umana, sociale e civile. La seconda parte dello show, super carica ed elettrica, è dedicata inizialmente a “Ho ucciso paranoia” che viene suonato quasi integralmente. Molto emozionante sentire canzoni proposte raramente dal vivo come “Le putte” o “Questo e altro“. I classici del repertorio dei Marlene non possono mancare, e così spazio a “Nuotando nell’aria” (che per me è ogni volta un tuffo al cuore), “La canzone che scrivo per te” e “Sonica” che chiude, come spesso succede, lo show.

Il concerto sta finendo, mentre Davide Arneodo riprende col telefonino pubblico e colleghi per fermare un momento epico di ogni concerto, quello finale, il nostro Luca Bergia lancia le bacchette che riesco ad acciuffare al volo rischiando di essere colpita in testa. Una grande soddisfazione che rappresenta per me la ciliegina sulla torta di una fantastica serata.

Dopo pochi minuti tocca agli inglesi White Lies, band molto brava e oltremodo godibile, con un sound internazionale che li avvicina agli Editors o agli Interpol continuare ad incendiare il pubblico del Cinzella. Sono felice, ballo, mi diverto, ma il mio cuore è ancora vicino ai Marlene, a questa band che mi accompagna da tanti anni e che non vedo l’ora di rivedere, spero il più presto possibile, e sempre in splendida forma come questa sera in cui sono stati capaci di creare un feeling unico tra di loro e col pubblico.

 

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