[Recensione] Naomi Berrill: La poesia dell’Irlanda in “Suite Dreams”

© Edoardo Delille

 

 

 A cura di Gloria Diana Valnegri

 

Naomi Berrill“Suite Dreams”
(Warner Music)

 

Silent Wood Suite

01 Oak and sister suite

02 Gravity

03 Dwelling place

04 Ginkgo biloba

05 Spring goes

 

Dance Suite

06 Prelude

07 Jig and reel’flowers for ibana

08 Swing me ‘round

09 Mermaid dance

 

Playground Suite

10 My little graceful girl

11 O babbo mio

12 Slide – na bàlta craige 

13 Roundabout machli jal

14 Swing 42

 

Naomi Berrill violoncellista, cantautrice di origine irlandese ma anche polistrumentista, adottata dalla nostra bella Firenze da qualche anno  ci presenta “Suite Dreams” un album composto da tre suite.

Immaginifico, delicato, onirico ricco di poesia e raffinatezza sia per le atmosfere che riesce a evocare che per la delicatezza vocale e musicale che inonda lieve l’ascoltatore.

Tre suite dicevamo, dove si spazia da sapori barocchi alla spensieratezza del folk passando da qualche accenno di jazz, la versatilità di questa artista sorprende, il talento e la sensibilità femminile non mancano, ne sono certamente un punto di forza.

Ispirate dal tema delle migrazioni, non solo intese per animali come gli stormi, ma in senso più ampio, legate alle stagioni o alla natura umana e al bisogno dell’uomo di spostarsi e viaggiare, nei  testi dai versi di Percy Bhysse Shelley o come in Ginkgo Biloba dai versi  della poesia di Ghoete che parlano dell’albero più antico del mondo. 

Tre suite da esplorare con curiosità e l’entusiasmo fanciullesco che sanno risvegliare, dedicate alla natura alla gioia alla danza e alla bellezza.

Un viaggio in cuffia che consiglio di fare soprattutto in questo periodo difficile che ci costringe in stallo. 

 

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