[Recensione] Angelini, Basile e una gemma di Cenere

Roberto Angelini e Rodrigo D'Erasmo live @ GERMI - photo: Andrea Nicotra

a cura di: Antonio Bastanza

ROBERTO ANGELINI

“Cenere”
(Viceversa Records/ Audioglobe)

TRACKLIST
1 Cenere
2 Al mio risveglio
3 L’era dell’apparenza
4 Come sei
5 La Mia Strada
6 La porta
7 Blues senza mutande
8 A’ Ciniri

Avevo da poco scritto alcuni dei brani che avrebbero composto “Phineas Gage”, ultimo album di inediti a mio nome, quando mi arrivò una proposta indecente dall’amico Cesare Basile:” Hey Bob, perchè non te ne vieni tre giorni qui a Catania che registriamo un disco insieme che poi uscirà soltanto in vinile?”.
Ho caricato lapsteel, weissenborn e didgeridoo in macchina e sono partito. La cosa assurda è stata quella di registrare, per lo più, canzoni che avevo appena scritto e che solo mesi dopo avrebbero avuto la forma definitiva. Ci sono parole, o intere strofe, che poi nelle versioni “ufficiali” sono state cambiate. Improvvisazioni nate sul momento ma soprattutto, c’è quello che negli anni ho imparato a riconoscere come il vero grande privilegio della musica: l’estemporaneità. La descrizione di un periodo, il racconto di un incontro, i confini di un’amicizia. Il disco non uscì. E devo dire che mi sono anche dimenticato di averlo registrato.

Prendi alcuni dei migliori artisti italiani e internazionali, concedigli tre giorni nello Zen Arcade Studio di Catania e totale libertà nella scelta dei brani, degli arrangiamenti e degli strumenti. Aggiungi la direzione artistica di Cesare Basile e la presenza di Guido Andreani dietro il mixer ed avrai “In Vinile”, una collana realizzata esclusivamente su LP da 180 grammi e copertina gatefold apribile, in tiratura limitata e numerata.
Dopo le precedenti uscite che hanno coinvolto tra gli altri nomi del calibro di Hugo Race, Alessandro Fiori, The Niro e lo stesso Cesare Basile ora tocca al romano Roberto Angelini aggiungere una nuova gemma alla collana di Viceversa Records.
Registrato all’epoca di Phineas Gage, ultimo album di inediti del chitarrista romano, Cenere, composto in parte da brani poi inseriti in quel disco in parte da inediti registrati di getto, conserva appieno lo spirito di improvvisazione e indipendenza artistica che fu alla base del lavoro uscito nel 2012.
Conservato gelosamente da allora, Cenere rappresenta l’essenza di quello che dovrebbe essere fare musica: suonare, suonare e ancora suonare, con passione e coraggio.
L’anima blues di Angelini, presa in mano dal catanese Basile, viene esaltata dall’atmosfera di questi 3 giorni di registrazioni in cui le canzoni vengono ricoperte dalla nera cenere del vulcano, rinascendo a nuova vita anche per chi già le conosceva nelle versioni poi comparse in Phineas Gage e dimostrando ancora una volta il grande talento musicale di Bob, che non sempre, ahimè, il romano in carriera è riuscito a esprimere pienamente.

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