[Recensione] Riti Voodoo per il ritorno dei Kill Your Boyfriend

a cura di: Antonio Bastanza

VOODOO

KILL YOUR BOYFRIEND

(Sister 9 Recordings / Little Cloud Records / Shyrec)

TRACKLIST

1. The King 03:40
2. The Man in Black 02:54
3. Mr Mojo 04:03
4. Buster 05:17
5. The Day the Music Died 03:19
6. Papa Legba 08:12
7. Voodoo 06:14

Uscito il 14 Ottobre in Italia per Shyrec e per Sister 9 Recordings e Little Cloud Records, rispettivamente in Europa e Nord America, Voodoo rappresenta la quarta prova del duo trevigiano Kill Your Boyfriend.

Matteo Scarpa e Antonio Angelici ci portano in un viaggio notturno e tetro verso un sabba infernale, in cui il respiro è denso come la pece e l’unica luce è il riverbero di un mozzicone di candela.

Un vero baccanale voodoo, una festa oscura in cui le anime dei vivi e dei morti si uniscono in una danse macabre al ritmo di Rock, nella sua accezione più ancestrale e nativa.

A distanza di 6 anni dal precedente Killadelica, in cui il duo aveva raffinato il proprio suono, Scarpa e Angeli consegnano all’ascolto un album robusto e ricco di sfumature, che, saltando dal post-punk a un blues oscuro e malato, passando per psychedelia, synth punk e atmosfere retrò, è una sorta di una pozione magica che riavvolge il tempo e ti scaraventa su e giù per la storia del rock.

La prima parte dell’album, il lato A del vinile, si muove dritto e serrato come un pugno in faccia, con Buster inizia un persorso in cui i suoni si dilatano un attimo senza tutta via perdere di consistenza, passando per The Day The Music Died, una sorta di canto di dolore in chiave voodoo scritto per ricordare il giorno, 3 febbraio 1959, in cui tre delle stelle più fulgide del rock’n’roll, Ritchie Valens, The Big Bopper e Buddy Holly, morirono in un incidente aereo.
L’accoppiata finale PapaLegba e Voodoo chiude il disco in una sorta di lunga suite distorta e tagliente, in cui scatti di chitarre oblique e ossessive si alternano a pause dilatate e avvolgenti con la voce di Matteo Scarpa che, da bravo stregone, intona una sorta di preghiera mistica e nera agli spiriti voodoo.

Un disco non banale e per questo non facile, che non mancherà di esaltare i fan della prima ora del duo trevigiano e che non potrà che sorprendere positivamente tutti gli appassionati del genere.

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