I Marlene Kuntz annunciano due concerti a marzo per il trentennale di Catartica

Girava la voce già da qualche tempo, e i fan speravano si trattasse di qualcosa di più concreto: Catartica, il primo album dei Marlene Kuntz, pietra miliare della musica rock italiana, compie trent’anni nel 2024. E tutte le ricorrenze importanti meritano di esser festeggiate.

Catartica è stato più di un semplice album di una rock band degli anni ’90. Ha segnato profondamente le anime di quanti sono cresciuti con le parole, lo spirito, le atmosfere contenuti in quest’album, diventato un vero e proprio marchio di fabbrica della band. La poetica di cui sono infarciti i testi di Cristiano Godano, cantante e leader della band, sono entrati nel cuore di ciascun fan, così come il suono abrasivo, il furore, le chitarre dirompenti di ciascuna delle 14 canzoni del disco.

Diventano così importanti, necessarie, le parole di Godano, che annuncia così, poche ore fa, le (prime?) due date con le quali la band di Cuneo si appresta a celebrare i trent’anni di Catartica.

Catartica nel 2024 compie 30 anni. Per festeggiare sarebbe servita una festa, ne faremo due:
14 MARZO – MILANO, ALCATRAZ
15 MARZO – ROMA, ORION
Biglietti disponibili su https://bit.ly/Catartica2024-Tour
In apertura di Festa Mesta Cristiano scrisse ‘Complimenti per la festa, una festa del cazzo’. Con questi concerti trasleremo spazialmente e temporalmente ai giorni nostri quella rabbia figlia delle paturnie esistenziali di un giovane di provincia, piegando il significato delle parole a qualcosa che ben può descrivere la pessima situazione del nostro mondo contemporaneo.
Sarà una celebrazione e una rievocazione di Catartica e del rock energico, abrasivo e allo stesso tempo melodico che è stato in grado di segnare per sempre un’epoca e che è destinato a restare indelebilmente nella testa e nel cuore di chi lo ha ascoltato e di chi lo ascolterà. Anche dal vivo.

 

Tante cose sono cambiate in questi trent’anni, i Marlene Kuntz sono cresciuti, così come siamo cresciuti tutti noi, che continuiamo ad ascoltarli e a seguire i loro concerti. Tuttavia, una sorta di fil rouge collega Catartica a Karma Clima, ultimo lavoro della band: se ieri la rabbia era urlata, oggi è sublimata in un suono diverso, più maturo, ma non cambia il senso delle invettive contro un modus operandi terribile, da sempre evidenziato dalle liriche marleniche. Le brutture di trent’anni fa restano tali anche ai nostri giorni, anzi manca anche quella sorta di speranza, quell’appiglio cui ci si aggrappa in gioventù.
Un’epoca triste, incattivita, apatica come la nostra, crediamo possa essere ancora rappresentata dai sentimenti di malessere, tristezza, paura contenuti in Catartica. Certi album sono davvero senza tempo e meritano una festa,

UNA FESTA DEL CAZZO!

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