[LIVE PHOTO REPORT] “Squaglia il fascismo nel rumore”! Il live di EUTHYMIA + ØJNE + STREBLA all’Auditorium popolare Cosenza

Parole di Francesca Ciardullo 
Foto di Pietro Bitonte 

EUTHYMIA + ØJNE + STREBLA

 30/11/2024 Auditorium popolare Cosenza

 

Il 30 Novembre negli spazi dell’Auditorium popolare Cosenza, M.A.D. PRODUCTIONS ed OBLIO ci hanno “portato” un evento live che, a dispetto delle basse temperature, ci ha stretto nel tepore di un abbraccio e ci ha scaldato il cuore.

A dare il via ad un’atmosfera intima e cozy, passate da poco le 22:00, sono gli Euthymia: trio nostrano già noto in città per il sound tipicamente shoegaze e per la voce dream-pop di Mykyta. Gli Euthymia sono morbidi, mai troppo sgargianti, poche parole fra un brano e l’altro ad anticipare i contenuti dei pezzi. I testi sono delicatamente introspettivi, afferenti per lo più alla sfera psicologica. Penso al criceto di “Hamsterwheel” che, per usare le parole di Mykyta, “si ritrova stanco e accasciato per poi dover riprendere la sua stessa ruota ogni giorno”. In scaletta due brani nuovi: “25.12” e “Wearing pink pants” (“quest’ultimo titolo è provvisorio” mi dice il bassista Giuseppe): cascate di suoni “rumorosi” ma avvolgenti, pedaliere come estensioni delle proprie Converse.

Con i milanesi Øjne i toni  della serata si fanno più HC e screamo, seppur la dimensione è ancora melodica. Per la prima volta in Calabria gli Øjne ci propongono una scaletta che alterna pezzi nuovi a brani più “vecchi”: dal primo LP “Prima che tutto bruci” ascoltiamo “Tredici”, “Ogni inverno”, “Nel migliore dei mondi possibili” e “Sull’altro lato del fiume”; dall’ ultimo EP “Sogno #3” ascoltiamo “Il tempo che ho perso”, “Le vite degli altri” e “Quando il sogno si avvera”. Quello degli Øjne è un set ad essenza malinconica, ogni singolo pezzo sembra creare profonde connessioni con una platea evidentemente colpita da una smitragliata di raffiche emozionali. Le Old Skool allacciate strette, le urla e i pugni in aria di Gianluca rivelano in certi frangenti una carica emotiva difficile da reggere e si fanno vettore di riflessioni sullo scorrere del tempo e sulla caducità della vita. Struggenti e dolci a non finire.

Lo show continua con gli Strebla, un incazzato quartetto noise rock/hardcore da Bari fortemente legato all’ambiente hardcore punk e sostenitore della produzione D.I.Y. come spesso accade in questi ambiti. Anche musicalmente la matrice è punk, ma non mancano contaminazioni di altro genere e frequenti distorsioni. I pezzi in scaletta sono per lo più quelli del nuovo album “Annegare” uscito nel marzo 2024 per una cordata di labels indipendenti: “Annegare”, “Gagarin”, “Alberts”, “Ore”, “Vespaio”, “NN”, “Consumato”, “Quartieri addormentati”; con “Decapito” e “Cemento” gli Strebla fanno incursione nel primo album “Cemento”.Tutto è nettamente schierato, gli ideali sono esplicitamente espressi nei testi. E a ricordarci ancora una volta quanto l’hardcore non sia ascrivibile solo alla musica, quanto piuttosto a un modo di vedere e pensare, è uno sticker degli Strebla che mi porto a casa a suggello di questa densa serata: “squaglia il fascismo nel rumore”!

 

 

 

 

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