Intervista Veivecura
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Abbiamo avuto il piacere di scambiare due chiacchiere con Veivecura, /handlogic ed Alì e di conoscerli meglio.
I primi ad essere intervistati sono stati i Veivecura, in particolare Davide Iacono, cantante e leader di una band davvero interessante che ci aveva incuriosito sin dal primo ascolto del loro album: “ME + 1” (qui potete leggere la recensione del disco).
Cos’ha di particolare, secondo te, quest’album rispetto ai precedenti? Perché credi abbia avuto maggiore riscontro fra il pubblico?
Sono successe tante cose, la musica che ascoltiamo oggi è diversa rispetto a prima, per cui lo è anche il disco. C’erano molte aspettative su quest’album e c’è stato un cambiamento su molti aspetti, anche se non c’è mai stato un limite che ci prefissiamo e speriamo sempre di migliorare e trovare situazioni diverse rispetto a quelle che abbiamo vissuto, che possano spingerci ad impegnarci in maniera costruttiva. Abbiamo lavorato molto sui suoni e aggiunto un batterista alla formazione.
“ME + 1”, qual è il significato del titolo che avete dato al vostro album?
ME + 1” è un incognita, l’incontro tra me e qualcun altro, una sorta d’avvicinamento che avviene su ogni brano del disco.
Avete suonato un bel po’ nell’ultimo periodo, qual è la data che ricordate con più entusiasmo?
Una delle date più belle è stata sicuramente a Roma, a Le Mura, un posto molto lontano dal nostro territorio ma che ci ha accolto con un pubblico numeroso ed attento. Anche la prima data del tour a Catania è stata una vera e propria festa, davvero una bella serata!
Avete in cantiere nuovi pezzi, magari un nuovo album?
Pensiamo di scambiarci ancora tutti gli strumenti e fare un po’ ciò che ci pare… Scherzi a parte, probabilmente ci sarà qualche cambiamento per quanto riguarda la lingua, a noi piace il pop e sentiamo l’esigenza di fare qualcosa nella nostra lingua e non in Inglese. Arrangiamenti un po’ più scarni e più facili, semplicemente perché è un esigenza nostra.
di +o- POP
