L’Odissea dei Cypress Hill direzione “Cairo-Fornia”

A cura di Serena Coletti

Cypress Hill

“Elephants on Acid”

(BMG, distr. Astarte)

 

TRACKLIST

1.Tusko
2. Band Of Gypsies
3. Put Em In The Ground
4. Satao
5. Jesus Was A Stoner
6. Pass The Knife
7. LSD
8. Oh Na Na
9. Holy Mountain
10. Locos
11. Falling Down
12. Elephant Acid
13. Insane OG
14. The 5th Angel
15. Warlord
16. Reefer Man
17. Thru The Rabbit Hole
18. Crazy
19. Muggs Is Dead
20. Blood On My Hands Again
21. Stairway To Heaven

 

Il 28 settembre è uscito il nono album dei Cypress Hill, band di “latinos” che negli anni ‘90 ha contribuito a scrivere la storia del rap.

Questo disco, “Elephants on acid”, annunciato e atteso dal 2015,  vede il ritorno di Dj Muggs come produttore esclusivo. La scintilla infatti è scattata proprio nella testa di Muggs, durante una serie di viaggi che lo hanno portato in Egitto, nel Mar Morto, nel fiume Giordano e a registrare in solitudine nella tomba di Re Salomone. Come se tutte queste influenze medio orientali e lontanissime dai canoni dell’hip hop old school non fossero di per sé sufficienti, Muggs ha deciso di aggiungere una dose importante di psichedelia e spiritualità, lasciandosi ispirare da un sogno in cui ha vissuto un’esperienza extra corporale in quanto uomo con la testa da elefante; non è un caso, infatti, che questi animali compaiano sia nel titolo che nella copertina.

Possiamo dire di aver quindi definito le coordinate principali di un album che dal giorno stesso della sua uscita si colloca come prodotto senza tempo, proprio perché attinge a così tante fonti di ispirazione diverse, fondendo il trip hop con il rapcore, ma anche facendo propri elementi caratteristici di molti generi all’infuori del rap, quali il jazz o il rock psichedelico. C’è però da aggiungere il lavoro dei due rapper, Sen Dog e B-Real, nonchè una lunga lista di collaborazioni, nella quale spiccano i nomi di Mike Shinoda (Linkin Park) e Tom Morello (Rage Against the Machine), che condivide dal 2016 proprio con B-Real e Chuck D (Public Enemy)  il progetto Prophets of Rage. Ciascuno di questi personaggi è riuscito a lasciare la propria firma sull’album, realizzando alla fine un contenuto estremamente variegato ma con una ben precisa cifra stilistica.

Dopo una intro strumentale, è il turno di “Band of Gypsies”, uscito come primo singolo. Questo brano da solo è un ottimo biglietto da visita per capire il mood di tutto “Elephants on acid”: inizia con una strofa in arabo nella quale il rapper Sabat chiede dell’hashish al suo spacciatore, e nel farlo conia anche un neologismo, “Cairo-Fornia”, che descrive perfettamente ciò che si sentirà nei minuti successivi. Entrano infatti in scena un sacco di strumenti che portano sonorità indianeggianti: la tabla, il mizmar e la zaghroutah, il tipico canto praticato in medio oriente dalle donne. Su questa base fa però il suo ingresso B-Real, con una strofa in pieno stile west-coast hip hop. A seguire arriva un’altra strofa in arabo, cantata questa volta da Alaa Fifty, che porta avanti il tema delle droghe e della psichedelia, filone centrale di tutto l’album, con uno stile di scrittura che ricorda quasi la beat generation.

And our eyes were closed and our brains traveled, traveled somewhere else

And a cigarette was lit and a cigarette was rolled, light another one”

Si arriva poi a “Jesus was a Stoner”, che inizia in un’atmosfera tanto dilatata e allucinata da sembrare più un brano di acid rock che uno prodotto da un gruppo hip hop. Circa due settimane fa i Cypress Hill hanno pubblicato sulla loro pagina Facebook un video in cui si vede un coniglio, animale che torna in “Thru the Rabbit Hole”, indossare un cartello con scritto proprio “Jesus was a Stoner”. Ad accompagnare il post una breve didascalia:

“Elephants on acid”
Seek not perfection but authenticity, all ways focus on infinity, “This album will take you were the thinkable dissolves to the unthinkable”

Seguono “Pass the Knife”, in cui una voce sussurra la parola “Cypress” ben 64 volte, e un intervallo strumentale, “LSD”, in cui ad accompagnare il pianoforte c’è il verso di un elefante.

Forse uno dei brani che più ricorda i vecchi Cypress Hill è “Warlord”. Questo, in cui appunto torna a farsi sentire un rap più aggressivo, è composto da due strofe quasi simmetriche: inizia B-Real con “I was born with thunder up in my hands to silence all of the lambs”, mentre nella seconda Sen Dog attacca con “I was formed with fire upon the blade, the violence and the crusade”.

L’album poi riprende quota fino a terminare con “Stairway to Heaven”, forse il testo migliore in questi 50 minuti di musica. B-Real, accompagnato da una voce femminile, si mette a nudo dichiarando di sentirsi chiuso fuori non solo dal paradiso ma dalla vita stessa, descrive i suoi sforzi per costruire questa “scala pverso il cielo” un mattone dopo l’altro e la frustrazione che prova quando vede che invece di percorrerla per salire lui sceglie una strada che lo porta sempre più in basso.

“When I die, I probably won’t make it to Heaven
No singing no sad songs or kind words by the Reverend
No one sheddin’ tears with happy thoughts to think of
The sufferin’ and pain, I bring the one you need to speak of
I’m a bad seed cultivated from anyone in need”

“Elephants on Acid” è sicuramente un disco visionario, in cui non c’è spazio per la politica, che si era vista in “Rise up” e che ad esempio contraddistingue fortemente il secondo progetto di B-Real, Prophets of Rage, né per giochi di dissing o critiche alla nuova scuola. I Cypress Hill sono riusciti a combinare un genere tutto americano come il rap, caratterizzndolo con la loro alternanza tipica tra il timbro possente di Sen Dog e la voce più nasale e allucinata di B-Real, con influenze arabe che troviamo dall’intro alla scelta di inserire il sitar e tutti gli altri strumenti prettamente mediorientali, ma anche con le chitarre e le percussioni, elementi distintivi della band. Proprio per la batteria, in “Locos” c’è un contributo di Eric “Bobo” Correa, che tornerà ad affiancare la band in tour.

Dopo le date in Sud America e negli States passeranno in Europa, ma purtroppo non sono previsti appuntamenti italiani.

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