Nottetempo, nuovo singolo per Friz

 

La nuova uscita discografica di Friz si intitola ‘NOTTETEMPO’. Una canzone che arriva dopo il singolo ‘Subaffitto’ presentato anche in versione semi-acustica ed alcuni live. NOTTETEMPO è una canzone che coinvolge due grandi temi: l’amore e il fenomeno migratorio. Il fulcro del brano si può sintetizzare in una frase dell’autore:

“Nottetempo parla di amore e di fuga. Di quando lasciarsi andare e non lasciarsi diventa l’unica possibilità”.

I brani di Friz sono canzoni d’amore sotto mentite spoglie. Hanno più chiavi di lettura e possibilità interpretative. Sono stratificate. Spesso la scrittura si rivolge ad una figura femminile ma i riferimenti e le metafore fanno intendere altro. C’è una presa di coscienza, una postura politica in queste canzoni. Dove l’amore entra nel sociale, il sociale è autobiografia, l’autobiografia è lo specchio di terzi.”

Anche per NOTTETEMPO questa deve essere la lente attraverso cui comprendere il brano. La coperta isotermica dorata, usata in situazioni di emergenza e salvataggio, diventa protagonista del concept grafico. Si ritrova nella copertina, negli scatti e nel videoclip. Un elemento simbolico carico di pathos che vuole comunicare una situazione ben precisa come descritta attraverso il testo e l’interpretazione di Friz. Dramma e speranza si fanno spazio tra le note della canzone suonate da Fed Nance, che ne ha curato la produzione. Il pianoforte di Andrea Suriani carica di tensione l’inciso e la chiusura del pezzo. Lo stesso Suriani ha curato mix e mastering del brano all’ALPHA DEPt. Studio di Bologna.

BIO:

Friz è un po’ rapper e un po’ cantautore di stanza a Bologna. Emigrato dalla provincia veneta che lo stava soffocando, sceglie di mettersi in gioco e cercare strade più stimolanti rispetto al posto fisso. Interessato fin da giovanissimo alla musica e alla scrittura, ha passato la maggior parte del suo tempo a lavorare dentro alle cucine di mezza Italia e a leggere libri di Antropologia. Nonostante nuoti in una quotidianità dissoluta, rimane affascinato e rapito da questa disciplina. Lo fa tornare a galla. Studia e fa ricerca sulle migrazioni contemporanee, piazza qualche pubblicazione, collabora con associazioni culturali e cooperative sociali. Tutto questo bagaglio entra a far parte inevitabilmente delle sue canzoni. Dopo aver lavorato a diversi progetti musicali, dunque, da vita al suo percorso solista. Qualcosa di personale che mescola le metriche del rap e della slam poetry alle sue cicatrici. Dopo un paio di demo di presentazione e troppi caffè pubblica nel 2015 l’Ep “Rose Sélavy?”, interamente curato da lui. Un rap elegante e disilluso denso di atmosfere soul e declinazioni jazz. Con questo lavoro colleziona diversi concerti, grazie a live riflessivi e schizofrenici. Tra il 2016 e il 2017 comincia a lavorare a nuove canzoni con l’amico, produttore e polistrumentista Fed Nance (già MezzoSangue, Andrea Mirò, Lorenzo Kruger, altri). Inizia così un sodali-
zio artistico tra i due che porta alla creazione di canzoni dal sapore analogico, simili a fotografie strappate che raccontano i drammi di tutti i giorni. Caratterizzate dal grande utilizzo di echo a nastro, chitarre storte e tastiere 8bit. Scritte e interpretate da Friz, suonate e composte da Fed.

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