Bionda e disperata: Emanuele Lapiana ci racconta il nuovo disco di N.A.N.O.

A cura di: Antonio Bastanza

Il 2019 è l’anno dei ritorni, più o meno attesi. uno di quelli meno attesi e forse per questo più graditi è quello di Emanuele Lapiana col suo progetto solista N.A.N.O., la cui ultima uscita, “I racconti dell’amore malvagio“, risale al 2011.

Stare lontani dalla scena musicale per 9 anni è come non andare al bar per un secolo. Eppure è sempre pazzesco e stupefacente scoprire come ci siano persone che ti aspettavano al bancone, con il bicchiere in mano ed un sorriso in bocca.

La storia artistica di Lele parla per lui più di quanto possano fare le mie parole per raccontarvi chi è e cosa ha fatto. Io di lui posso parlar poco e in maniera poco obiettiva: è stato ed è per me, con le sue canzoni prima con i C|O|D e poi come N.A.N.O. un riferimento musicale imprescindibile e se vi va di saperne di più (dai che vi va…) c’è questa intervista di qualche anno fa che dovreste leggere.
Ma oggi siamo qui per parlare del presente e del futuro e di un prossimo disco che, fin dalle premesse, apre un orizzonte nuovo per la carriera di un artista che ha sempre rivolto il suo sguardo avanti, verso esperienze inconsuete e gratificanti.

Sono passati otto anni da “I racconti dell’amore malvagio”: qual è stato il percorso artistico che da quel disco ti ha portato a questo nuovo lavoro?

In questi anni è successo tanto.
Ho accompagnato Dennis (Pisetta ex chitarrrista dei C|O|D) nella fase terminale della sua malattia, ho cambiato prospettiva su un sacco di cose, ho cambiato lavoro, ho cambiato vita in sostanza.
Ho smesso di andare in giro per il mondo a vendere prodotti alimentari italiani ed ho aperto un’agenzia di comunicazione sonora.
Queste cose mi hanno portato molto lontano dalla mia comfort zone, e sono inevitabilmente confluite in questo lavoro.

Bionda e disperata è la tua nuova “disca”. Innanzitutto spiegaci, come mai è donna?

È donna perché negli ultimi anni ho cominciato ed imparato a conoscere la mia parte femminile, che è sempre stata presente nella mia musica, ma della cui esistenza mi sono reso conto solo negli anni più recenti…
In Bionda e disperata ci ho messo tutta la leggerezza ed insieme la concretezza femmina che ci sono in me. Mi ha permesso di guardare il mondo da una prospettiva nuova, e per me, completamente inedita.

“I racconti” era un disco pieno di suoni, di storie, di emozioni e anche di collaborazioni, alcune a dir poco sorprendenti, come Sara Mazo, la voce degli Scisma che ben poco si concede al mondo della musica. A Bionda e Disperata hai lavorato “insieme ad un sacco di persone pazzesche che non vedo l’ora di farvi conoscere”.
Bene secondo me l’ora è arrivata ma se proprio vuoi mantenere ancora il segreto almeno dicci cosa dobbiamo aspettarci da queste collaborazioni che spaziano dalla musica alla fotografia.

Onestamente avrei preferito costruire questo disco insieme ad una band, ma per mille motivi non è stato possibile. Allora ho deciso di realizzarlo da solo e di dare spazio a collaborazioni con musicisti stilisticamente molto lontani da me, ma che mi interessavano e con cui volevo collaborare da anni, aumentando la paletta sonora, e provando ad esprimermi in linguaggi musicali diversi. Così sono nate le collaborazioni con cantanti poco ortodossi come Gianfranco Baffato, ma anche con i Bastard Sons of Dioniso, o con Noireve, una giovane musicista elettronica cui ho dato molto spazio nella scelta degli arrangiamenti di alcuni brani. Queste nuove collaborazioni mi hanno aperto la finestra su altri artisti e su mondi per me sconosciuti e quindi molto stimolanti. Per la prima volta ho arrangiato dei fiati e registrato un brano da big band.

Hai scelto nuovamente Musicraiser dopo la positiva esperienza con il crowfunding che ha portato alla realizzazione della ristampa in Vinile di Preparativi Per La Fine.
Stavolta anziché la realizzazione del progetto discografico in se la campagna (qui il link) servirà a finanziare le attività di promozione della disca: quali progetti hai in mente per Bionda e disperata?

Vorrei promuoverlo bene, girare dei video, preparare un live bomba 😀

La raccolta fondi ha avuto un successo immediato, raggiungendo l’obiettivo previsto in poco tempo. Quanto sei soddisfatto di questo risultato?

Sono certamente molto felice. L’idea che qualcuno comperi la mia musica a scatola chiusa e che abbia voglia di spendere il suo tempo ed i suoi soldi per aiutare la mia musica mi riempie di bellezza. È veramente una grande soddisfazione. Ma diciamo che l’obiettivo minimo è stato raggiunto, ma che era a tutti gli effetti un obiettivo minimo, quindi sarebbe bello, visto che ci sono ancora una manciata di giorni disponibili, andare oltre.. Questo ci consentirebbe senza dubbio di avere più risorse per la promozione del disco, che è una cosa fondamentale per farlo arrivare a più persone possibili…

Parliamo un attimo di un’altra cosa che ti riguarda: cos’è oSuonoMio e cosa bolle in pentola per il futuro?

oSuonoMio è l’agenzia di comunicazione sonora che ho fondato e che dirigo. Facciamo quello che si chiama Sound branding che si può riassumere come l’utilizzo del suono e della musica per comunicare i brand in modo inedito ma efficacissimo. Scriviamo colonne sonore e creiamo sound logos su misura, ideiamo campagne di marketing e di prodotto con al centro il suono (webradio, installazioni sonore, arredamento sonoro di spazi pubblici, sonorizzazione di app, compilazione di playlists per fare alcuni esempi)…

Infine è impossibile non chiederti di quello che è accaduto a N.A.N.O il 23 febbraio nell’ ICE MUSIC Festival del Passo del Tonale dove ti sei esibito rigorosamente suonando gli strumenti di ghiaccio dell’artista americano Tim Linhart.

Quella è stata una data molto importante per noi. Abbiamo suonato in un igloo a 2600 metri di altezza con una formazione tutta nuova, con un violoncello, lo xilofono, 3 voci, 2 chitarre, batteria. Abbiamo utilizzato questi incredibili strumenti di ghiaccio che hanno un suono speciale e suonato a -5C°. La data è andata benissimo nonostante la temperatura, le dita intirizzite e gli strumenti oggettivamente ardui da suonare.. La musica e l’affetto delle persone hanno davvero scaldato l’atmosfera e ne sono usciti due concerti da ricordare…di cui presto pubblicheremo qualche estratto su Facebook ed Instagram. Eravamo curiosissimi di come sarebbe stato il suono e ci siamo preparati con grande impegno. Abbiamo così avuto modo anche di provare il setup nuovo della band. La formazione fissa è composta da me più 3 polistrumentisti molto diversi per provenienza musicale, età e personalità. Abbiamo suonato qualche pezzo del mio repertorio nanico e C|O|D completamente riarrangiato per l’occasione, nudi come non mai in una cornice irripetibile (non credo ci capiterà un’altra occasione così speciale). Non abbiamo fatto canzoni di Bionda e Disperata a perché quelle le sentiranno in anteprima solo i Crowdfunders al secret concert previsto poco prima dell’uscita del disco, i primi giorni di Maggio.