[Recensione] Ho visto un sogno in fondo all’anima: il regalo di San Valentino firmato Paolo Benvegnù

© Sonia Golemme

A cura di Antonio Bastanza

Paolo BenvegnùDelle Inutili Premonizioni vol.1
(Black Candy)

 

TRACKLIST

In Dissolvenza
Io Ho Visto
Il Nemico
Il Sentimento Delle Cose
Andromeda Maria
Nelle Stelle
Nello Spazio Profondo
Cerchi Nell’acqua
Avanzate Ascoltate
La Schiena
Olovisione In Parte Terza
Sempiterni Sguardi E Primati

Dal 14 febbraio è disponibile sullo store digitale di Blackcandy Produzioni il nuovo progetto discografico in acustico di Paolo Benvegnù dal titolo “Delle inutili premonizioni vol. 1”.
Registrato interamente dal vivo in un giorno d’inverno al GRS Recordings Studio di Firenze da Lorenzo Buzzigoli e Paolo Benvegnù, e in seguito mixato e masterizzato al White Sound di Firenze da Lorenzo Buzzigoli e Tommaso Bianchi questo progetto include dodici tracce in acustico intrise di riflessioni e ricordi agrodolci dell’autore.

Questo è quanto vi serve sapere del nuovo disco di Paolo Giuseppe Benvegnù, nato a Milano il 14 Febbraio di cinquantasei anni fa.
Cos’altro potrei scrivere, Paolo è ed è stata la mia Stella Cometa e ognuna delle canzoni presenti in questo disco ha segnato la mia anima e il mio cuore, quindi cos’altro dovrei dirvi?
Dovrei definirlo meraviglioso, caldo come il sorriso che è riservato solo a chi si ama, accogliente come l’abbraccio di un amico che non vedi da tanto, intenso come un bacio rubato.
Nulla che non abbia già detto delle canzoni di Paolo, con gli occhi che mi brillano come se parlassi di qualcosa di mio.
Se proprio dovessi dire qualcosa di nuovo, qualcosa che probabilmente è stato voluto e cercato nel momento in cui questo disco è stato registrato, è che stavolta si ha l’impressione di sentire Paolo a cinquanta centrimetri dal cuore, come se ti fosse seduto accanto, chino sulla sua chitarra, gli occhi semichiusi e i capelli che ondeggiando accompagnano la sua voce.
Ecco, una sorta di Soul Concert, suonato li, dove i sogni e le emozioni danzano insieme.
Continuo a sentirmi un privilegiato nel vivere il suo stesso tempo e sentirgli raccontare una vita che potrebbe essere la mia, gli stessi sentimenti che ogni giorno legano gli uni agli altri.
E l’amore, si, ma da uno nato il 14 Febbraio cosa puoi aspettarti se non che sappia cantare l’amore come nessuno.
Viviamo i giorni della negazione, in un’epoca oscura fatta di paura, di diffidenza, di livore e spesso dimentichiamo che alla fine di tutto, anche alla fine della notte più buia c’è qualcosa di vivo, qualcosa di vero che vale sempre la pena provare

Dove siamo? Qui c’è un sole bellissimo
E avevi ragione tu, non c’è niente in fondo alle cose
Non c’è niente, soltanto disperazione, fuga, incantesimo e mistero
Eppure è tutto vero, anche se non c’è niente, eppure è tutto vero

 

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