[Recensioni] È scoccata la mezzanotte, ritornano gli …A TOYS ORCHESTRA

ph. Beatrice Belletti

“MIDNIGHT AGAIN”

…A TOYS ORCHESTRA

Santeria / Distribuzione: Audioglobe

A cura di Renata Rossi
Tracklist
1. Halleluja
2. Life Starts Tomorrow
3. Goodbye Day
4. Take Me Home
5. Miss U
6. Sometimes I Wonder
7. Whatever We Are
8. Our Souls
9. Midnight Gospel
10. Out Of Control
11. Hero
12. OCD Lullaby
Gli …A TOYS ORCHESTRA sono prova che si può far musica di un certo livello, avere idee creative e ben strutturate anche se si parte dalla piccola provincia del sud Italia.

Enzo Moretto, cantante e anima della band, insieme ad Ilaria De Angelis, Raffaele Benevento e ai diversi musicisti che si sono alternati nel corso degli anni, sono partiti da Agropoli, delizioso paese della provincia di Salerno, più di vent’anni fa e si sono imposti nel tempo come una delle realtà più interessanti del pop alternativo italiano. Come una piccola “orchestra che gioca” con quello che ha sottomano, chitarre, piano, synth, fiati, archi, con leggerezza, prendendosi poco sul serio, gli …A Toys Orchestra hanno tracciato un percorso musicale validissimo, che, col canto in inglese e un suono che si spinge oltre i confini dello Stivale, riesce in ogni album ad aggiungere un nuovo tassello alla propria storia.

Il tempo vola, lo crediamo tutti e sicuramente lo avranno pensato gli …A TOYS ORCHESTRA visto che il loro nuovo album, “Midnight Again”, è uscito il 22 marzo a distanza di sei anni dall’ultima pubblicazione, “Lub Dub”. Ed è proprio lo scorrere del tempo che lega i brani tra di loro e che tende la mano ad altri due dischi del passato della band di Agropoli, Midnight Talks e Midnight (R)Evolution, in una sorta di fil rouge musicale che si riallaccia a quella svolta musicale che i due album avevano fatto intraprendere alla band.

Dopo l’ispiratissimo Technicolor Dreams del 2007, i due Midnight erano stati prova di grande maturità e capacità della band, in grado, ieri come allora, di cambiare le carte in tavola ogni volta, di partire ora dalla grinta delle chitarre, ora dalle suggestioni del piano, privilegiando talvolta lirismo e romantismo, altre volte le radici blues, altre la psichedelia e la vertigine emotiva.
Ambizione e virtuosismo arrivano all’apice col nuovo disco che compie ancora una volta un passo avanti, riuscendo a fare una quadra tra tensione ed energia, tra arrangiamenti orchestrali ambiziosi ma senza eccessivi barocchismi e emotività, velando la cupezza e l’angoscia di alcuni brani con un tocco di ironia, mostrando un cantato che intreccia le due voci, quelle di Enzo e  di Ilaria, capaci di regalare emozioni e lacrime.

 

 

 

Si inizia con Halleluja, una sorta di trascinante preghiera laica in tinta blues per poi continuare con Life Starts Tomorrow, che, trascinata dal suono dei fiati, è un po’ il manifesto del disco: la vita inizia domani, la notte si confonde col giorno, in un correre vorticoso in cui pare naturale procrastinare tutto, aspettare, vivere l’oggi senza pensar troppo a quello che ci aspetta.

 

 

 

Goodbye Day, altro singolo, diverte e trascina fino a Take Home, una delle perle del disco. Il brano rimanda col pensiero al periodo del lockdown e al concepire la casa come rifugio e conforto. Porta con sé una storia dolcissima raccontata pochi giorni fa da Moretto sui social:

Qualche tempo fa, quando abbiamo iniziato a provinare le prime canzoni avevamo una sala prove in periferia di Bologna in condivisione con altre persone. La domenica mattina però la sala andava liberata per far spazio ad una comunità italo-africana di religione protestante la quale utilizzava lo spazio per celebrare la propria messa…

Dalla sala si sentivano dei canti religiosi corali, con battiti di mani e la voce del pastore a fare da guida. Fu allora che presi il telefono e mi misi in contatto con il pastore. Le chiesi se fosse stato possibile provare a cantare insieme qualche canzone che stavamo scrivendo.

Il risultato è tutto nell’ascolto del brano, dal coro gospel ai sapienti arrangiamenti orchestrali, alle emozioni che scaturiscono da ogni nota del piano. Ancora un racconto struggente trasportato dalle note malinconiche del pianoforte che ritroviamo in Hero, che, nella drammaticità della voce, riesce addirittura a ricreare le atmosfere di Vera, cantata da Roger Waters.

WHATEVER WE ARE WHATEVER YOU ARE IT IS SOMETHING I NEED

Whatever We Are racconta l’incontro tra due persone che hanno senso di esistere una nell’abbraccio dell’altro, e lo fa con il mescolarsi di due voci, quelle di Enzo e Ilaria, che si fondono in un brano intenso che lascia un groppo in gola.

Ancora le voci, il blues, i fiati spiccano in Our Souls, mentre il mood torna greve e malinconico in Midnight Gospel.

È mezzanotte, un buio malinconico e opprimente ci logora, ma è anche l’alba di un nuovo giorno. Siamo ancora qui, abbiamo voglia di goderci ogni istante, gioire, lottare, urlare a tutti quello che ci brucia dentro, che ci tiene vivi e ci fa battere il cuore.

Questo sembra essere in definitiva il messaggio che esce fuori dall’album. Allora bentornati agli  …A TOYS ORCHESTRA, non vediamo l’ora di vederli dal vivo, muoversi sul palco, passare come schegge impazzite da uno strumento all’altro.

Queste sono le prime date annunciate, ma, siamo sicuri che, come al solito, ce ne saranno molte altre.

22/03 –Bologna –Locomotiv Club
04/04 –Milano –Arci Bellezza
06/04 –Roma –Wishlist Club
12/04 –Napoli –Auditorium Novecento

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