Rock’n’roll robot! Intervista a Jacopo Nacci e a Jacopo Mistè

Primo Round: Anime che passione

– Com’è nata la vostra passione per l’animazione giapponese?

J-Nacci: Io sono nato nel ’75 e sono stato investito in pieno dalla prima ondata di anime arrivati in Italia. Fino ai sedici anni o giù di lì non sono stato in grado di staccare gli occhi dallo schermo televisivo, Kenshiro è stata la mia ultima grande passione vissuta con i tempi e i modi dettati dalla tv dell’epoca, poi non ce ne è stato più bisogno, il mondo stava cambiando: i manga nelle edicole, Akira nei cinema, è stato un attimo e ci siamo ritrovati Neon Genesis Evangelion su MTV.

J-Mistè: Come molti sono cresciuto con gli anime, dalle elementari fino alle scuole medie. Le mie droghe erano Saint Seiya e Ken il guerriero.
Ranma 1/2, Patlabor e Dragon Quest – La grande avventura di Dai sono stati gli ultimi must della giovinezza. Dalle superiori in poi la mia dipendenza da fumetti ha obliterato quasi completamente l’animazione, facendomela considerare un caso chiuso, da relegare a semplici e nostalgici ricordi della fanciullezza. Fino a quando, per puro caso, non ho scoperto il defunto forum Plusnetwork, che ospitava l’interessantissimo forum ufficiale della defunta e da me rimpiantissima casa editrice d/visual.
In quella community si parlava tantissimo di manga e videogiochi, ma anche di anime, e tutte le opere appartenenti a questi media erano sviscerate e analizzate con dibattiti e approfondimenti di una profondità e cultura impressionanti, con amplissimi contesti sulla società giapponese, sui registi, sceneggiatori e mangaka, sugli studi dell’animazione. Tutto, basandosi su fonti e interviste giapponesi. Insomma, nerdismo di elevatissimo livello.
Tra l’altro è qui che ho imparato a conoscere e apprezzare gli interventi di Cristian Giorgi (anche conosciuto in rete come Garion-oh, NDR), redattore di Dynit, che poi è diventato il mio consulente fondamentale in Guida ai
super e real robot.
È grazie a Plusnetwork e poi al suo successore, Pluschan, se dai manga sono passato agli anime. Si parlava così bene di capolavori dell’animazione che anche solo lurkando mi ritrovavo anche io ispiratissimo a provarli, solo basandomi su cosa dicevano questi utenti dalla cultura così ricca sull’argomento. Il primo che ho visto è stato Gundam SEED (avrò avuto sui 17 anni): una rivelazione, un’opera che ho amato tantissimo. Da SEED ho poi recuperato l’intera opera omnia gundamica, poi tutti i mecha Sunrise, e da lì è iniziato il percorso di riscoperta dell’animazione, specie quella inedita in Italia che è ricchissima di lavori superbi mai doppiati in italiano. Da questo amore è nato il mio blog Anime Asteroid e così via fino a oggi, con anime, fumetti, cinema e metal che si contendono volta per volta il mio prezioso tempo libero.

 

 

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